giovedì 2 agosto 2012

CarpFishing


Il carpfishing è una specifica tecnica di pesca sportiva volta alla cattura della carpa e di altri grossiciprinidi con le stesse abitudini alimentari. La sua nascita si fa risalire al 1978 in Inghilterra: in quell'anno Kevin Maddocks e Lennie Middleton misero a punto, dopo ripetute osservazioni in acquario, una tecnica di innesco che lasciava completamente libero l'amo. L'esca veniva infatti collegata ad esso grazie ad un "capello" (inteso come filo o filamento molto sottile) detto per questohair rig. In questo modo, lasciando l'amo scoperto, era possibile favorire l'aggancio dello stesso nella bocca del pesce. La carpa infatti si alimenta aspirando e espellendo il cibo e non mordendolo come tipicamente fanno altre specie di pesci dotati di dentatura.
Il carpfishing si pone come obiettivo la cattura di grossi esemplari di carpa; dopo la cattura però, gli stessi, vengono sistematicamente rilasciati non prima di aver fatto una foto ricordo. Probabilmente, è stata la prima tecnica del movimento, tuttora in forte espansione, detto catch and release o No-kill.
Per favorire una selezione nei confronti di pesci di piccola taglia o di altre specie, si è sviluppata un'esca che caratterizza la tecnica del carpfishing: la boilie. Un aspetto fondamentale della disciplina del carpfishing è l'assoluto rispetto del pescato e anche dell'ambiente che circonda il pescatore. Il pesce infatti viene trattato con ogni cura e per la foto ricordo, viene adagiato su di un apposito materassino di slamatura, che impedisce alla carpa di ferirsi e di perdere il muco che ne ricopre il corpo e a volte i carpisti trattano le ferite arrecate al ciprinide con sostanze disinfettanti e cicatrizzanti. I carpisti spesso campeggiano vicino alle piazzole in cui praticano lo sport e come regola di vita osservano il più radicale rispetto della natura che si può sintetizzare in: utilizzo di tende e attrezzature di colore mimetico (o verde scuro o marrone) per essere meglio adattabili cromaticamente all'ambiente, evitare grida e schiamazzi inutili, non lasciare rifiuti di nessun genere. Anche i terminali sui quali si collega l'esca, vengono costruiti in modo da arrecare il minor danno possibile: allamando la carpa nel labbro inferiore cartilagineo e quindi di più facile e rapida rimarginazione.

venerdì 27 luglio 2012


l'Aspio

Descrizione :L'Aspio ha una certa somiglianza col Cavedano. Come si puo' notare dalla figura ha un corpo slanciato, affusolato e compresso lateralmente. Ha una bocca grande che si apre verso l'alto con la mascella inferiore che sporge rispetto a quella superiore. Puo' raggiungere la lunghezza massima di 130 cm. ed un peso massimo di 13 kg. Nella media, la lunghezza ed il peso delle prede catturate, variano tra i 50-60 cm e 1-2 kg. E' un predatore estremamente vorace, di solito vive vicino alla superficie e si sposta verso il fondo col diminuire delle temperature. Non si hanno molte notizie a suo riguardo in quanto e' l'ultimo arrivato "certo" dei pesci "esotici" immessi nelle nostre acque. E' stata segnalata la sua presenza, catture comprese, lungo il corso del Po, affluenti compresi, dal mare sino a Piacenza.
Artificiali : cucchiaini rotanti tra il n°0-n°2 ( tra 2-6 gr. ) e piccoli minnow ( rapala ) tra 5-7 cm. sia galleggianti che affondanti.
Azione di pesca : Preferisce i fondi ghiaiosi poco profondi e correnti. Sembra prediligere le zone vicino ai massi e tutti i manufatti quali prismate, dighe, piloni etc. Chi ha avuto la fortuna di catturarlo, mentre insidiava cavedani, racconta di attacchi e difesa estremamente decisi. Per niente pauroso ed estremamente caparbio nel senso che se manca il primo attacco pur avendoci visti, "ritenta sino ad essere fortunato" ;-)). Gli artificiali possono essere recuperati in modo regolare che discontinuo sia in velocita' che in direzione. Non sta troppo a guardare, quello che gli passa nelle vicinanze viene attaccato.

martedì 26 giugno 2012

Il Pesce Gatto


PESCE GATTOFamiglia: Ictaluridae Nome comune: pesce gattoNone scientifico: Ictalurus melas  (Rafinesque, 1820)Famiglia: IctaluridaeOrdine: SiluriformesOrigini: specie alloctona originaria dell’America settentrionale Descrizione:Corpo nudo, privo di squame, tozzo e con profilo del dorso arcuato. La testa è grande ed appiattita, con bocca mediana ampia provvista di 4 paia di barbigli. La livrea è verde oliva sui fianchi, più scura sul dorso e di un bel giallo oro sul ventre. Le pinne sono scure con tonalità rossastre. La dorsale e quelle pettorali sono caratterizzate per avere il primo raggio (spinoso) acuminato. Presente anche una pinna adiposa, come nei salmonidi.  La pinna caudale ha il margine posteriore poco inciso. Le taglie massime sono di circa 40 cm di lunghezza totale e di 1,5 kg di peso corporeo, per altro difficilmente raggiungibili nelle nostre acque interne. Comportamento:Il pesce gatto è specie tipica di acque stagnanti o a lento decorso, con fondali molli, fangosi. Si adatta bene anche a condizioni estreme, in acque calde e povere di ossigeno. Per tali motivi, oltre che per la sapidità delle sue carni, viene allevato in stagni di pescicoltura estensiva. La specie è gregaria e con attitudini crepuscolari. Il pesce gatto è un attivo predatore che si nutre sia di invertebrati acquatici, di crostacei e di molluschi che di uova e di avannotti di altre specie ittiche. La riproduzione è tardo primaverile, con temperature dell’acqua superiori a  20°C . La deposizione delle uova avviene in buche scavate dalla femmina. Le uova sono gelatinose e schiudono in pochi giorni, dopodichè le cure parentali sono a carico del maschio, che accompagna amorevolmente la classica nuvoletta nera di avannotti per alcuni giorni.




Catture Di Domenica 24





giovedì 21 giugno 2012

Pesca Sul Garda


Lago di Garda, anche detto Benaco, tocca le terre di Lombardia a ovest, Trentino-Alto Adige a nord, e Veneto a est.
È il più grande lago d’Italia con una superficie di circa 370 chilometri quadrati e una profondità massima di 350 metri.
Il lago di Garda si trova a 65 metri di quota ed ha una forma allungata di 51 chilometri da nord a sud.
La parte settentrionale è stretta e si interseca tra i monti, tra l’imponente massiccio del Baldo, mentre quella meridionale si allarga fino ad arrivare a 18 chilometri verso la Pianura Padana.
Nella parte bresciana il lago si allunga in una sottile penisola: Sirmione un posto bellissimo con intorno le famose colline dell’anfiteatro morenico.Troviamo anche alcune isolette, tra tutte la maggiore è l’isola di Garda.
Il lago di Garda ha un unico importante immissario è il fiume Sarca (altra zona per pescare guarda il nostro itinerario), che entra tra Torbole e Riva del Garda. L’emissario esce a Peschiera del Garda, con il nome di Mincio (guarda l’itinerario), un pescoso fiume che poi continua il suo corso fino a Mantova. Qui forma i tre laghi di Mantova e poi si getta nel Po.
Questo Lago ha rive quasi sempre alte, con vari golfi, a Desenzano, a Garda e a Salò, e varie penisole.
Il lago di Garda influisce notevole sul clima del territorio circostante, consentendo lo sviluppo di una rigogliosa vegetazione mediterranea, con palme, oleandri, aranci, limoni, olivi.
Molto importante è la viticoltura e l’ olivicoltura. Molto fiorente e principale risorsa economica è il turismo nazionale e internazionale.I romani molti secoli fa avevano già apprezzato e usufruito del lago, apprezzando la mitezza del clima e gli splendidi paesaggi del lago di Garda.
Uno dei più belli ed importatnti resti romani lo troviamo a Sirmione: la splendida villa di Catullo.